Il caffè e la tazza d'arte
Il bestiario di Walter Tacchini
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<< Complice l'aroma di un buon caffè, oggetti di uso quotidiano diventano tazze d'arte. Forme e colori inusitati abbracciano la loro rotondila e, mentre la bevanda spande il suo profumo, gli occhi osservano, divertiti ed interessati, le immagini sulla porcellana. Si può prediligere il contrasto netto tra bianco e nero: nero è l'animale improbabile, alato, con forme dal ritmo ondulante; bianco è lo sfondo. Si può guardare la spazialità sulle celesti curve cosmiche o i segni essenziali di una mitica civiltà protostorica. E ancora si possono osservare "Lune" dal volto accattivante di donna (Madre Lunigiana), uccelli di un brillante azzurro e piccoli gufi filiformi, tutti inconsapevolmente indifferenti alla luce che li valorizza e li divide. Si può anche rimanere affascinati dalle nere figure di due animali dalle corna ricurve, spaventati dalla centralità indiscutibile di una Luna-Donna, anch'essa nera. Dalla magia dei colori-forme si leggono anche simboli vari e differenti: dalla solarità mediterraneo-tirrenica alle figure di una fantasiosa mitologia che ci riporta; molto indietro, ai mondi etrusco, greco e romano fino ad alcuni singolari segni degli antichi Ligures-Apuani. E poi un "Bestiario", quello di Walter Tacchini, uomo-artista a valenza europea, scaturito dalla sua fertile ed intrigante immaginazione, che si fonda su forti radicamenti nella terra di Lunigiana, nella Val di Magra. È un "Bestiario" che si sposa, attraverso le tazze d'arte, con un'iniziativa imprenditoriale antica, la torrefazione, fragrante e tecnologicamente aggiornata come quella del caffè Crastan. Davvero si può dire che nelle tazze ideate da Tacchini la materia prima "Ceramica" e la materia prima "Caffè" diventano binomio indissolubile, che Crastan trasforma in bevanda profumata, in un contenitore solido ed elegante, attraverso una miscela fragrante e accurata, tra l'altro nell'ambito di una "linea" di antica tradizione. >>
Ferruccio Battolini
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